Renzi: molto social, zero trasparenza

Matteo Renzi

Matteo Renzi

In quanto a politica 2.0, la campagna di Matteo Renzi per le primarie è la migliore innovazione che questo paese abbia visto, meglio anche di Beppe Grillo. Piattaforma con registrazione via Facebook (per studiare ancora meglio i gusti dei potenziali elettori), con cui si può addirittura aggiornare il proprio status con le foto o le dichiarazioni del rottamatore, raccolta fondi via web e/o con Paypal, chiede pieni di carburante per il camper invece che donazioni. C’è pure una bellissima infografica sulle donazioni nei primi cinque giorni. Fantastico, da far invidia a Barack Obama. Peccato che manchi una cosa, su cui invece gli americani non transigono: la trasparenza. Mi spiego con una domanda: ok, ma i soldi per questa campagna, chi glieli ha dati e chi glieli li sta dando?

i primi 5 giorni di donazione

i primi 5 giorni di donazione

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Pmi, web marketing e i consulenti improvvisati

Web marketing

Web marketing

Cade a fagiolo una ricerca della BaseKit sulle piccole imprese e il web, riportata ieri da Skande. A fagiolo perché in questi giorni sto studiando la realtà di Firenze per motivi di lavoro e mi sono accorto che è tutto vero. BK dice che l’84% delle società non è contento della sua presenza on-line. Bè, io posso dire che quasi la totalità delle piccole imprese fiorentine ha un sito tristemente istituzionale, cioè una vetrina, senza interazioni con l’utente e senza aggiornamenti. Quasi sempre sono grafiche vecchie, con musichette e/o immagini tagliate male. Ma va peggio sui social media, perché le pagine sono gestite dalle stesse società di web design o di pubblicità che già lavorano con l’impresa, che si improvvisano social media manager con risultati da 100 a 400 fan in un anno di lavoro. E sono convinto che in giro per le province italiane la situazione non sia molto diversa.

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World Wide Web index: italiani e internet tristemente 23esimi

Italiani e internet

Italiani e internet

Il WWW Index non è tenero con l’Italia: 23esimo posto, dietro a Messico e Qatar, per dirne due. E non stiamo lì perché ce lo meritiamo, quanto perché andiamo alla grande come impatto del web sulla comunicazione e nella quantità di dati che circolano. Insomma, usiamo tanto internet, ma non per gli scopi migliori. Infatti scarseggiamo negli indicatori che riguardano l’uso in economia, politica e società civile. Sembra voler dire che abbiamo tanto da imparare dagli svedesi capolisti per usare la rete per aumentare la trasparenza e la partecipazione in parecchi settori.

Forse è l’ora di finirla di parlare in tv del “popolo del web” e del “blogger Beppe Grillo” e pensare a creare veri corsi sull’uso delle tecnologie e di internet per i ragazzi, che conoscono a menadito Facebook, ma poi non sanno fare ricerche su Google.

Festa del Pd: il mondo è tutto un Ballo liscio (in maiuscolo)

L'ultimo comunicato della Festa del Pd di Firenze

L’ultimo comunicato della Festa del Pd di Firenze

Un “world café” per discutere della “città del futuro”. Il tutto presso lo Stand del Ballo liscio (rigorosamente in maiuscolo, a differenza del world café). Ah, la Festa dell’Unità, o del Pd, o Democratica, che dir si voglia. Per parafrasare quel film «Che bella gente, e che buon vino».

Pizzarotti: politico tecnologico, poco diplomatico

Il tweet incriminato di Pizzarotti

Il tweet incriminato di Pizzarotti

Saprà anche usare bene la tecnologia, ma l’ultimo intervento del sindaco di Parma è degno della peggiore cultura politica. Se un politico (e il suo staff) non sanno rispondere con diplomazia e superiorità anche alle critiche, è meglio non dire niente. E forse per certe cose 140 caratteri non bastano.

Grazie a Davide Morante per la segnalazione

Facebook copia Google per fare soldi: ecco i risultati sponsor

i risultati sponsor su Facebook

i risultati sponsor su Facebook

Per chi temeva che Facebook non riuscisse a fare due lire con la pubblicità, ecco che Mark Zuckerberg tira fuori dal cappello una soluzione poco innovativa ma remunerativa: gli Sponsored Results. Già è difficile cercare persone e gruppi su Facebook, ora lo diventerà ancora di più. Ma almeno, si spera, le pagine ufficiali arriveranno prima di quelle non ufficiali.

Niente di nuovo, comunque. I risultati sponsor esistono già su Google, Yahoo o Ebay. Siamo curiosi di capire come reagirà la borsa, visti i crolli degli ultimi tempi del titolo di Facebook

La sbornia al tempo di facebook

un giovane un po' ubriaco

un giovane un po’ ubriaco

Quando ero ragazzino, ciascuno aveva il suo repertorio di tecniche per nascondere ai genitori una sbronza. La parola d’ordine era negare fino al vomito o quasi. Scene da film, con gente capace di rimanere in apnea fino a colorarsi di blu pur di non far sentire l’odore dell’alcool o talmente attenti a non barcollare da iniziare a sudare mentre parlavano con la mamma, come Palla di Lardo davanti al sergente in Full Metal Jacket.

Ieri su facebook mi è apparso il post di un amico di una decina di anni più giovane di me con scritto “Botta pazzesca, presso nonmiricordodove”. E ho capito di essere invecchiato e senza la propensione alla notorietà in stile Fabrizio Corona. Due cose che non rimpiango: la seconda perché mi stancherei subito a farmi tutti quei tatuaggi, la prima perché se non fossi invecchiato… sarei sotto terra.

Ricordo la storia di un amico che, ubriaco fradicio, entrò in casa in silenzio, Continua a leggere

Van Persie per il Manchester cancella i figli

Il cambio della presentazione

Il cambio della presentazione

Andare al Manchester per Robin Van Persie dev’essere stato un sogno. Tanto che appena sbarcato tra i rossi dello United, mentre gli ex tifosi ne bruciano la maglia e l’ex compagno Eboue lo infama su Twitter, lui ha cambiato la presentazione sul suo profilo cancellando con un click la frase “e orgoglioso padre di due fantastici bambini con una bellissima moglie”. Adesso è soltanto un giocatore dei diavoli e della nazionale olandese. Manchester uber alles.

 

Vacanze, serve una laurea in Tripadvisor

il gufo di Tripadvisor

il gufo di Tripadvisor

Due strutture diverse, due commenti con lo stesso voto negativo (2,5), scritti lo stesso giorno (25 maggio), dalla stessa famiglia inglese, con le stesse identiche frasi e lo stesso negozio artigiano di ceramica che fa tanta confusione vicino all’hotel, ma che in realtà non esiste. Li trovate qui e qui, e sono l’esempio pratico della falsità dei commenti sui siti di recensioni turistiche. Di chi ci si può fidare?

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