Prepara i bagagli, potresti essere tu il prossimo eroe chiamato dai giornali a salvare l’Euro. Sei pronto a tutto?
by Vincenzo Marino alias ungormite
Prepara i bagagli, potresti essere tu il prossimo eroe chiamato dai giornali a salvare l’Euro. Sei pronto a tutto?
by Vincenzo Marino alias ungormite
Quando in Germania il sindacato accettava di lavorare di più per salvare le aziende e senza aumentare gli stipendi o di non farsi pagare gli stipendi per uno o due mesi, i sindacati italiani urlavano che qui non era applicabile la stessa politica. Ora l’occupazione è al massimo storico in Germania, mentre in Italia è la disoccupazione a volare.
A Roma, i sindacati sono di nuovo in piazza a dire che non vogliono venire a patti e intanto hanno perso su Fiat. Certo se i tedeschi sono così, è anche merito di imprenditori seri e coscienziosi, che nel Belpaese scarseggiano. Ma non sono tanti neppure i rappresentanti dei lavoratori che guardano un po’ più in là del loro naso e della loro busta paga.
Estate, giorno feriale, il treno regionale Firenze-Roma è strapieno di gente. Sono soprattutto persone semplici e turisti. Se uno preferisce viaggiare 4 ore che prendere l’alta velocità, vuol dire che certi costi non sono abbordabili. La crisi ha ricrato i due livelli: il treno per i poveri e quello per i ricchi.
Amici del consumo equo e solidale vi porto una triste novella: non avete capito niente. Me l`ha spiegato un indiano, uno di un discreto livello. Mi ha detto che gli indiani vogliono vivere come noi, pure spercando le risorse naturali. E se finiranno, andremo a prenderle in altri pianeti. Al mio scetticismo, mi ha risposto che leggo troppo la Bibbia.
Evitate le battute su quest`ultima frase, per altro detta da un cristiano che crede che “tutte le religioni abbiamo ragione” (che bella evangelizzazione). Il concetto e` serio. Questo ha evitato tutte le questioni relative ai diritti dei lavoratori messi in discussione in Europa, e ha parlato solo della fiducia nello sviluppo del suo paese. Sostiene che a lui non frega niente che non ci siano risorse per vivere tutti “sciupando le cose come fanno gli americani” perche` “dio ci ha dato in mano l`universo e potremo andare a prendere li` cio` di cui abbiamo bisogno”
Mi sono ovviamente opposto con due considerazioni. La prima: credo che prima di rischiare di condividere la propria ricchezza, gli occidentali scateneranno una guerra, ma lui ha risposto che potremo vivere senza ossigeno grazie alle tecnologie. La seconda che quello che diceva mi sembrava la stessa cosa che hanno fatto i britannici nei secoli passati: quando i poveri si sono arricchiti e hanno chiesto di godere anche loro di una qualita’ di vita comparabile ai ricchi, colonizzo gli altri paesi del mondo e li depredo. Cosi` gli indiani farebbero con altri pianeti, anche se abitati da altre specie (l`ha ditto lui).
Sicuramente sto parlando di un caso singolo. Ma la fiducia che aveva nel progresso era veramente senza limiti. Ha ammesso anche lui che un figlio di un povero si impegna per innovare, e uscire dalla poverta`, piu` di quello di un ricco, che pensa solo a mantenere cio` che ha. Pero` l`idea di voler a tutti i costi vivere come il peggiore europeo, mi spaventa.
E la conferma l`ho avuta la sera, a cena con due famiglie veramente fantastiche, che si meritano tutta la fortuna di questo mondo. Mi hanno fatto vedere le tante foto e i video dei pochissimi viaggi fatti, dove si sono fatti riprendere accanto a limousine e navi da crociera, oltre alla casa in costruzione con “italian designer”. Invidiano il nostro stile di vita e faranno di tutto per raggiungerlo. Intanto usano le mattonelle da bagno come battiscopa. Sara` poi tutto oro quello che e` occidentale?
7 milioni per un aereo privato nuovo, uno yacht usato da 15 milioni di euro, un barcone da 6 milioni e appena uscito dai cantieri per il figlio. Per la famiglia Berlusconi la crisi è solo politica. Ma il bello deve venire. I mezzi del Papi sono di proprietà di società con sede in paradisi fiscali. E poi parlano di Fini
Il “mitico” Dario di Vico, spasimante dei distretti industriali e della politica (leghista) “padrone e lavoratore insieme”, ha scritto un editoriale sul non-lavoro giovanile che mette in chiaro la sua idea di scuola e lavoro, che io speravo estinta: gli ultimi a fare gli operai e le badanti, gli altri a studiare.
Sia chiaro, di Vico parte da un’idea che condivido: non tutti devono per forza andare al liceo. Molti si troverebbero benissimo a fare un tecnico, un commerciale, a studiare qualcosa di più pratico. Perché vi sono più portati, non perché sono scemi.
Ma io intendo lavori tecnici, non manuali. Parlo di periti esperti, non di operai. Invece lui finisce con una frase emblematica: “dati che vengono dal Veneto ci dicono che in queste settimane si cominciano a iscrivere ai corsi da badante e infermiere non più solo immigrati ma anche italiani. Evidentemente la recessione sta cambiando vecchie mentalità”.
Badanti e infermieri sullo stesso livello? Ma lo sa di Vico che gli infermieri sono laureati? Ma lo sa che quei corsi della regione Veneto sono per gli Asa-Oss, gli assitenti ospedalieri, gente che va solo a lavare il sedere ai moribondi? Ma lo sa che ci sono una marea di lavori da periti (che necessitano il diploma) e da laureati (come l’infermiere, appunto, ma anche l’educatore, l’ingegnere biomedico) dove manca manodopera?
Per trovare posti di lavoro disponibili non serve cadere fino all’ultimo gradino della scala sociale. O forse è solo uno stratagemma, il suo, modo per dire non “ciascuno trovi la sua strada fino da scuola”, ma “ciascuno si adatti ad avere la sua strada”? Non vorrei che da questo punto si tornasse all’idea “figlio di operaio, operaio anche lui”.
So che la Lega sta riportando in auge l’idea che “operaio e contadino è bello” e io credo che sia giusto, e che la destra e la sinistra borghese abbiano per troppi anni visto queste categorie come qualcuno da salvare, da redimere. Ma da qui alla società classista, ce ne corre. Forse di Vico ha pisciato un po’ fuori dal vaso.
D’altronde, per come la vedo io, è un’abitudine. So che molti adorano la sua idea idilliaca dei distretti industriali, ma io la considero superata. All’università mi insegnavano che siamo nell’era del quarto capitalismo, quello delle medie aziende multinazionali che hanno battuto le altre del distretto e le hanno rese succubi, facendole lavorare per loro. Morta la capostipite, muoiono tutte.
Ma se avesse ragione di Vico sui distretti industriali come futuro, chissà che non abbia ragione anche sulla società classista.
Tutti a tavola per il pranzo della domenica, il tg1 (puntata vergognosa) sta parlando della manovra fiscale che dovrebbe ricadere su pensionati, futuri pensionati, lavoratori pubblici, lavoratori dipendenti ecc.ecc. Mentre tutti ascoltano, parte la nonna: “E ci fa’ pagar’annoi, e intanto lui si vo’ comprare le ville a Venezia e ni’Chianti”.
Quando si dice la saggezza popolare…
P.S. Nella giornata della marcia della Pace di Assisi, il Tg1 ha riservato ampio spazio alla parata dei bersaglieri a Milano (con il ministro La Russa) e solo due parole, senza neppure un video, su Assisi. Ah, e ha aperto con il Papa, nonostante la quasi guerra civile a Bangkok.
Il farmaceutico è l’unico settore che fa utili nonostante la crisi. Grazie anche all’influenza A, dai vaccini al Tamiflu. Eppure, con un gioco di scaricabarile, queste imprese dal 2008 si sono liberate di 12 mila dipendenti, finiti in cassa integrazione. A spese di tutti noi.